Esiste un
movimento per la spiritualità libera ed individuale che si sta diffondendo in
larga misura ovunque in giro per il mondo. Uscita dalle chiese, dalle sinagoghe
e dai templi buddisti la tensione spirituale cerca risposte nell’interiorità
dell’individuo che si interroga su se stesso e sulla propria natura divina di
Figlio di Dio e di Anima connessa con la scintilla divina interiore.
Siamo alle soglie
di un grande cambiamento, di una rivoluzione collettiva che vede l’individuo
cercare risposte dentro di sé e poi confrontarsi con il suo prossimo per
scoprire che dal viaggio interiore emergono realtà condivise.
Queste verità non
sono trovate in base a un confronto diretto e verbale tra le persone che
fisicamente si incontrano e si scambiano, ma scoperte in contatto con l’anima
profonda dove avviene una comunicazione universale che accomuna l’essere umano
su temi importanti del suo scopo e della sua missione nel mondo.
L’anima del
percorso è una via di guarigione delle ferite passate e della stessa natura
umana, un itinerario di liberazione da vincoli, paure, risentimenti, odio e
dolore per purificare la personalità dalle illusioni dell’ego, Spianare la via al Risveglio del Sé e lasciare così emergere alla superficie l’essenza di Luce,
la nostra vera Identità che deve pian piano prendere il timone e la guida delle
nostre esistenze.
L’esempio di
Gesù, uomo e Maestro risvegliato alla realtà della connessione diretta con Dio,
ci deve guidare nella direzione di una nuova consapevolezza di chi siamo, da
dove veniamo e cosa siamo venuti a fare sulla terra.
Non abbiamo la
presunzione di svelare il mistero divino né di tracciare una via diretta e
precisa, ma sicuramente il dovere di cercare e trovare risposte alla domanda:
“qual è il nostro scopo in questa esistenza terrena?”.
L’importanza di
porsi le domande è proporzionale alla fede di poter ottenere delle risposte dentro
di Sé. Il fatto che le risposte più profonde e vere non siano immediatamente
accessibili non è un alibi sufficiente a desistere.
Si dice che Dio
rinnova la creazione in ogni secondo, quindi noi non dobbiamo essere da meno e
a ogni passo siamo chiamati a domandarci che cosa la nostra natura divina si
aspetta da noi, qual è la lezione che Dio vuole che noi impariamo da ogni
esperienza.
La fede che
esiste una risposta a questi quesiti e la determinazione ad afferrarla ci mette
sul cammino di crescita ed evoluzione che passo dopo passo ci permette di
comprendere che stiamo percorrendo la nostra via.
Essere sulla
propria via è una sensazione che Dio ha posto dentro di noi come faro per
indicare la giusta direzione per il porto della nostra anima di Luce ed è sano
ricercarla e coltivarla con onestà e amore, con onore e rispetto di quello che
è il nostro percorso di esseri umani, incarnati in un corpo per conoscere il
bene e il male.
Con in vista la
meta finale, quell’eden fatto di trascendenza dalla dualità, di perdono e amore
che ci porta alla visione pacificata dell’esistenza terrena.
Noi non siamo il
nostro corpo, siamo il nostro Sé Superiore, la nostra anima. Una consapevolezza
che, se perseguita con coerenza, ci permette di fare pace con l’esistenza e
toccare vette di felicità profonda.
Alla Luce della
mia esperienza posso affermare con sicurezza che vivere felici non solo è
possibile, ma anche semplice se impariamo a conoscere la strada per risvegliare il nostro Sé e la perseguiamo con amore verso il Divino, l’Anima e l’esistenza.
Amare la vita per
quella che è, accogliere tutte le esperienze con gratitudine, saper apprezzare
l’opportunità che ci viene data di fare esperienza attraverso un corpo. Sono
solo alcuni dei vantaggi di questo tipo di atteggiamento.
Il premio finale
è superare il dramma della sofferenza e riconoscere chi siamo veramente:
Creature, Figli di Dio eternamente uniti alla nostra Fonte nell’Amore.
Marina Diwan
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