Questo articolo può essere letto anche come la continuazione di quello precedente "Il potere della Meditazione"
CIO' CHE TEMIAMO DI ESSERE
Ciò che temiamo di essere è il nostro peggior nemico, l’assassino interiore che abbiamo creato nel corso di questa esistenza e di quelle precedenti. E’ quello che viene chiamato l’ego, è quella parte di noi che ci giudica e ci dice che non valiamo gran ché, ci dice cha siamo sbagliati e che non siamo all’altezza di questa vita, come se non fossimo attrezzati per superare le prove che abbiamo scelto di vivere. Questa parte di noi ci dice che noi esistiamo solo dal momento della nostra nascita e finiremo di esistere al momento della nostra morte, ci dice che abbiamo solo una esistenza per crescere ed evolvere e così ha il gioco facile per convincerci che non ce la faremo mai. E’ il nostro vero nemico, siamo noi stessi quando ci identifichiamo solo con la nostra vita in questo corpo.
Tralasciamo per il momento le vite precedenti e vediamo l’ego in un’unica vita. Il nostro ego si forma al nostro concepimento: se non siamo stati desiderati dai nostri genitori ci capiterà spesso di soffrire perché non ci sentiamo desiderati. Se siamo stati un incidente e siamo “capitati”, ci accadrà spesso di subire incidenti o essere inopportuni nelle situazioni o perché noi ci sentiamo tali o perché gli altri ci vivono come tali. Comunque una sensazione non piacevole che dal concepimento si reitera nel corso del nostro tempo sulla terra. Alla nascita poi accade quasi a tutti di sentire di non essere capaci, di non farcela da soli e di avere bisogno dell’aiuto di un team di nascita per uscire dal grembo di nostra madre. Da lì deriva il nostro senso di impotenza ogni volta che dobbiamo affrontare delle sfide e la paura di non farcela ogni volta che vogliamo “nascere” nella vita, vale a dire quando vogliamo venire alla luce con un progetto che ci sta a cuore. Dalla nascita in poi cominciamo a crearci l’idea di noi “sbagliata”, ciò che temiamo di essere. Noi siamo Luce, ma dal momento del concepimento in poi si presentano miliardi di occasioni per cominciare a temere di essere qualcosa di poco meritevole. E così temiamo di non essere abbastanza belli, bravi, all’altezza, di non meritare l’amore e l’accoglienza, temiamo di non meritare di ottenere ciò che vogliamo. A questo proposito tante persone, respirando, hanno contattato il dolore di essere state separate dalla madre alla nascita in ospedale e di aver pianto disperatamente per essere messi in contatto con la madre senza ottenerlo a causa della routine ospedaliera. Questa impossibilità di ottenere ciò che si voleva appena nati è rimasta come una sensazione per tutta la vita, generata dal pensiero inconscio: “Per quanto urlo e grido ciò che voglio non mi viene dato, quindi non ho il potere di fare nulla per ottenere ciò che voglio”. Un pensiero del genere ci fa temere di essere veramente poca cosa e di non meritare di avere nulla, perché il messaggio che abbiamo ricevuto è: “quando piangi e urli per ottenere ciò che vuoi sei cattivo e dai fastidio”.
Tu non sei ciò che provi
Tu non sei ciò che provi. Tu sei Luce. Fin dal concepimento, fin dalla nascita hai sofferto, hai provato paura e rabbia, ma non sei ciò che provi. Quelle sono solo le tue esperienze per conoscere sulla tua pelle il bene e il male. Portare amore alla nostra rabbia, sofferenza, inadeguatezza, ai nostri conflitti ci aiuta a uscire fuori dal loro incubo.
Il messaggio della Luce dice: sei Luce quindi puoi permetterti di amare tutto ciò di cui fai esperienza, anche le cose negative
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